domenica 1 gennaio 2012

Jera

Corrispondenze
Significato antico – stagione, anno
Altri nomi – Ar, Ger, Jer
Valore fonetico – J Y
Divinità – Freyr e Freya
Animale – Serpente, Topo
Polarità – maschile/femminile
Elemento – Terra
Valore numerico – 12
Colore – Celeste
Albero – Rovere
Erba – Rosmarino
Cristallo – Corniola
Ciclo solare – 13 al 27 dicembre
Parole chiavi – legge cosmica, raccolto, soddisfazione


Descrizione
Antico poema anglosassone
Jera è la speranza dell’uomo quando dio,
il santo re del cielo, di chiari frutti
fa fiorire la terra, per i ricchi e per i miseri.

Poema norvegese
L’abbondanza è un vantaggio per gli uomini.
Io dico che Frothi fu generoso.

Poema islandese
Abbondanza, vantaggio per gli uomini
e buona estate
e prosperi raccolti.

Dopo aver superato terribili prove e grandi difficoltà, siamo ora faccia a faccia don il Destino. Tutto si muove secondo il principio di causa ed effetto, raccogliamo ciò che abbiamo seminato e abbiamo imparato che non si può sfuggire alla morte se non si viole rinunciare alla vita, la salvezza non è nel lutto, nel rimpianto o nella nostalgia. La Morte non è più nemica ma una fedele alleata che ci ricorda che il tempo scorre e che ciò che va fatto deve essere fatto nel tempo presente. La Morte è il ritmo, il tempo, così come il serpente che rode le radici del Yggdrasil, l’Ambero Cosmico, il ritmo cadenzato dei suoi denti fa sentire in tutti i Nove Mondi che prima o poi tutto finirà. L’unico modo per sconfiggere la morte è buttarsi nel fiume della vita, vivere intensamente, con consapevolezza. Jera, il cui simbolo ricorda il tao o l’uroboros, significa “stagione, anno”, ci insegna che tutto ha un inizio e una fine, ma anche che dopo ogni morte vi è una rinascita, un ciclo eterno, soltanto accettando le leggi del destino, del tempo e della morte possiamo liberare il nostro corpo dai vincoli della materia e accedere alla dimensione eterna della nostra anima immortale. Jera è la legge cosmica, la ruota del Dharma, e solo vivendo seguendo questa legge possiamo porre fine alle sofferenze dovute al ciclo delle nascite e delle morti, il Samara.
La filosofia vedica insegna che tutte le attività e le loro reazioni sottostanno alla legge universale del Karma: ogni essere umano è responsabile per ogni sua azione. I sintomi di un buon Karma passato sono ricchezza, buona salute e bellezza mentre un Karma negativo è caratterizzato da malattia, povertà, ignoranza e bruttezza. I Veda insegnano che ciò che siamo è frutto di ciò che abbiamo fatto o creato nella vita precedente, ognuno di noi è stato artefice e architetto del proprio futuro. La parola Dharma deriva dalla radice indoeuropea dhr- che significa sostenere, mantenere in essere e qualche volta formare. Dharma è la legge di natura, l’ordine del cosmo e della vita personale, vivere seguendo questa legge significa andare verso la propria vera natura e portare in questa armonia. E’ il codice di norme che intendono assicurare l’equilibrata coesione sociale e la salute spirituale. I cinque Yama del Dharma sono: Ahisma, non violenza, Satya, veracità, Asteya, astensione dal furto, Brahmacarya, controllo dell’istinto, castità, e Aparigraha, non possesso. Non seguire le regole del Dharma vuol dire andare contro l’ignoranza, l’Avidya.
Jara, come si suggerisce il simbolo, viene associato al serpente Nidhoggr che rode le radici dell’Albero Cosmico, al serpente Midgard che cinge il mondo fino a mangiarsi la coda, e al simbolo dell’Uroboro. Simboli di infinito, eternità, di universo, di ciclicità, di rinascita eterna e di eterno ritorno.

Runa
Oracolo
Hai preparato il terreno, piantato il seme,
eccoti ora messi verdeggianti.
Dedizione e cura, fedeli compagne,
ti sono vicine e non ti deluderanno
ma non puoi comandare le stagioni.
Da sé giungerà il tempo della mietitura.
Allora ti potrai concedere il meritato raccolto.
Allora danzerai e canterai
Alla fine dell’estate.

Jara simboleggia le stagioni, il tempo che scorre, il destino, l’evoluzione e i miglioramenti, l’accrescimento, il raccolto, il risultato positivo, l’abbondanza, lo sviluppo, il progresso e la pazienza. Jera è il tempo di raccogliere ciò che si è seminato, bisogna pazientare e attendere con fiducia ciò che il futuro ci riserva. Questa runa ci mette in contatto con il concetto di perfezione, non qualcosa di formale ma qualcosa c he implica un processo di nascita, crescita ed evoluzione per giungere al risultato finale. Ci mette in contatto con il concetto del tempo come energia creativa capace di portare risultati concreti, la saggezza è il frutto dell’esperienza che è il frutto del tempo. Dal punto di vista economico Jera rappresenta il corpo della giustizia, il successo negli affari, i proventi di un investimento, il risarcimento dei danni, il saldo dei crediti, al riscossione dei pagamenti. Dal punto di vista spirituale indica la conclusione di un periodo buio e la rinascita della luce e della speranza. Il amore il rapporto di coppia è affiatato, il vincolo affettivo è molto forte ed è qualcosa per cui vale la pena lottare, senza farsi distrarre da qualcosa che ci illude di poterci far stare ancora meglio. La ricerca del compagno ideale potrebbe concludersi a breve, il futuro riserva incontri molto più che interessanti. Per quanto riguarda la salute è bene chiedersi se si è fatto quanto necessario per assicurarsi una buona salute, non abbuffarsi.

Utilizzo magico
Per evitare stress, ansia e sviluppare la pazienza.
Per cogliere il frutto dell’attesa, per ricevere ciò che si attende.
Per equilibrarsi con i tempi della natura e del cosmo.
Per entrare in sintonia con i propri cicli e i tempi degli altri.

Posizione delle mani



Si possono effettuare due mudra legati a questa runa, il primo, molto semplice, consiste nel piegare entrambe le dita delle mani ad arco, posizionando le dita della mano destra all’interno dell’arco formato dalla mano sinistra, riproducendo il simbolo della runa. Nel secondo mudra bisogna poggiare palmo contro palmo, le due dita medie si vanno poi a sovrapporre agli indici fino a sfiorare le punte delle dita.

Posizione yoga


Posizione eretta, il braccio destro sollevato davanti a se, il gomito piegato in modo che la mano destra tocchi la fronte. Il braccio sinistro vien rivolto verso la schiena, con il gomito piegato come quello destro, le punte delle dita della mano sinistra toccano l’osso dell’anca.

Canto della runa

Jera jera jera
Jjeeerrraaaaa
Jjjjjjjjjjjjj
Jur jar jir jer jor
Jjeeerrraaaaa

Jjjjjjjjjjj
Jjjjeeeerrrraaaa
Jjjjaaaarrrraaaa
Aaaaaarrrrrr
Jjjii jjee jjaa jjoo jjuu