sabato 22 ottobre 2016

Donna Cangiante


 

Nomi: Estsanatlehi, Donna che si rinnova, Donna della conchiglia, Donna Turchese
Simboli: mele, acqua piovana

La Donna Cangiante, o Estsanatlehi, e forse la più amata fra le divinità Navaho. In quanto benevola dea della fertilità,è spesso associata al granoturco, con i suoi chicchi nutrienti che permettono a molti di potersi sfamare. La Donna Cangiante muta con il trascorre dell'anno, in primavera ella assumere le sembianze di una fanciulla, ma alla fine dell'anno si manifesta nella forma di un'anziana signora. La leggenda vuole Che sia andata in sposa al Sole, Tsohanoai.
Oltre ad essere l'artefice dei Quattro Punti Cardinali che contraddistinguono la Terra e le sue energie, la Donna Cangiante ha creato gli esseri umani: con i gusci di bianche conchiglie ha modellato le ossa e il cervello, ha tessuto la nostra capigliatura dalle profonde tenebre preesistenti alla vita, e con le pietre bianche e rosse ha realizzato incarnati di vari colori. Animata da una grande generosità, la Donna Cangiante ha insegnato agli uomini in che modo controllare gli elementi della Natura, trasmise al popolo Navajo le chiavi per aprire le porte della conoscenza e della saggezza, regolamentò i cicli lunari e quelli mestruali. I suoi insegnamenti sono contenuti nel Sentiero della Benedizione, che racchiude una serie di riti e canti fondamentali di cui e considerata l'autrice. Questi riti rendono omaggio alle importanti trasformazioni che avvengono durante la vita, fra cui occorre annoverare le circostanze gioiose, come il matrimonio e l'ingresso nella maggiore età.

Il Kinaalda onora uno dei principali aspetti dell'esistenza femminile: la trasformazione da fanciulla in donna, è una parte preponderante dei riti del Sentiero della Benedizione. Per le giovani donne che hanno appena sperimentato le prime mestruazioni esiste un rito attraverso cui i Navajo festeggiano il loro ingresso nell'età adulta. Partecipando al Kinaalda, le fanciulle sono benedette con la generosa saggezza vitale della Donna Cangiante e preparate ad assolvere ai loro nuova ruoli di donne nell'ambito della loro comunità.


Il Kinaalda copre un periodo di quattro giorni. Alla fanciulla festeggiata viene fatto indossare un costume speciale e i suoi capelli vengono tirati indietro per evocare i disegni fatti con sabbie colorate e minerali in polvere che riproducono la Donna Cangiante. Durante in quattro giorni viene preparato un amuleto magico che dovrebbe raccogliere tutti i poteri della divinità e che verrà custodito dalla ragazza per poterlo poi utilizzare in caso di necessità. Quasi per modellare il suo carattere oltre che il suo corpo, il corpo della fanciulla viene massaggiato dalla decana della tribù, secondo la credenza, in quel periodo il corpo di una giovinetta è morbido come quello di un neonato. 


La parte più importante del Kinaalda avviene forse l'ultimo giorno, momento che coincide con l'ingestione dell' Alkaan, un'immensa torta preparata in occasione di questo rito. Durante la prima parte del Kinaalda, il grano utilizzato per questo dolce è stato macinato precedentemente dalla fanciulla. Nel corso della cottura notturna, si ode cantare:

Con la bellezza al mio cospetto, io viaggio, 
Con il mio sacro potere, io viaggio, 
Con la bellezza alle mie spalle, io viaggio, 
Con il mio sacro potere, io viaggio 

Per evidenziare le miracolose trasformazioni che avvengono nella donna nonché per sottolineare la ciclicità della vita, riunite le vostre donne predilette per preparare un dolce insieme a loro. Secondo la tradizione, il dolce di Alkaan cotto durante il Kinaalda rappresenta la Madre Terra e viene offerto al Sole come ringraziamento per il suo aiuto nel far crescere il grano. Il vostro dolce potrebbe altre si costituire un'offerta al Sole oltre che un riconoscimento della saggezza della Donna Cangiante, una saggezza che tutte noi racchiudiamo in noi stesse con spirito intuitivo. A Differenza del dolce di Alkaan, il vostro dolce non dovrà essere enorme né tanto meno cotto all'interno di una cavità; semplicemente utilizzate una ricetta che prevede l'impiego di ingredienti tradizionali. Una volta che con le vostre amiche avrete ultimato la preparazione del dolce, riunitevi e un turno prendetene alcuni pezzetti da donare a ciascuna componente del gruppo. Non dimenticate di serbarne un pezzo per la Donna Cangiante, la Dea che elargisce insegnamenti sui cicli della vita, sulla trasformazione del seme nel granoturco e viceversa.


Fonti:
La Dea Interiore - Kris Waldherr
Wikipedia.org

Per maggiori informazioni:
navajopeople.org/blog/kinaalda-celebrating-maturity-of-girls-among-the-navajo
www.vibrani.com/Kinaalda.htm

sabato 15 ottobre 2016

Huldra


Significato del nome: nascosto, celato
Nomi: Skogsrå, Skogsfru, Skovfrue, Tallemaja , Ulda
Elemento: terra e acqua
Oggetti: arpa

Huldra è uno spirito della foresta, protettrice delle greggi e delle mandrie, confusa spesso con la Dea Holda, madre di tutto il popolo delle huldre e dei huldrekall, femmine e maschi, da noi conosciuti come troll. Huldra ha un aspetto umano, femminile, estremamente seducente e ammaliante, dai lunghi capelli biondi, dotata di coda, di mucca o di volpe, e un buco sulla schiena, più o meno ampio, ricoperto di corteccia d'albero. Si aggira nuda per le foreste del nord Europa, completamente immersa nella natura, con un contatto diretto e simbiotico con la terra. Il suo ambiente naturale è formato, come detto, di fitta boscaglia ma anche di grotte e torrenti, tra le persone che protegge in primis vi sono i carbonai: veglia su di loro mentre riposano nelle miniere e li sveglia in caso di pericolo, quest'ultimi le lasciano delle offerte e nel caso anche dei suggerimenti su come poterli aiutare. Tutte le huldre sono creature legate alla fertilità e alla terra, le caratteristiche bovine danno sostegno a questa ipotesi, in quanto la figura della vacca era simbolo di fertilità e prosperità in moltissime culture antiche.

Nella cultura vichinga, gli uomini partivano spesso per mare, alla ricerca di luoghi da depredare, ed erano le donne a occuparsi del bestiame e della cura nella casa. Nei momenti di sosta, Huldra e i suoi spiriti intervenivano con benedizioni per il bestiame. Ancora oggi "burro e uova" sono di proprietà inalienabile della padrona della cascina. Burro e uova di possono intendere come ricchezza, denaro e merce di scambio, estremamente importante e di valore. Huldra quindi, è una divinità molto legata alle donne, sopratutto a quelle che si danno da fare e che con il proprio impegno provano a portare avanti il sostentamento di un'intera famiglia. Huldra è legata anche al bestiame, di allora, e agli animali domestici, di oggi, e possiamo invocarla durante i rituali legati a questi aspetti, per celebrare e ringraziare la natura per il sostentamento che ci dona, anche tramite il consumo di uova, latte, carne e pesce, per mantenere i greggi e le mandrie in buona salutem così come per la presenza e la compagnia dei nostri animali domestici. Huldra apprezza offerte di origine animale e vegetale consumabili, di ossa, di sangue, oggetti decorativi bianchi e rossi.

Per quanto riguarda l'associazione con Holda probabilmente ha origine da una stessa comune figura di entità femminile, per poi adattatatisi ai vari contesti culturali e religiosi. Holda  era una delle più importanti divinità germaniche, dea del focolare, la matrona delle filatrici, la protettrice delle partorienti, la guardiana della casa e degli animali domestici ed è inoltre associata all'inverno, alla caccia, e alla magia femminile. La stessa Holda viene identificata con uno degli aspetti della Dea Frigg. Parleremo di entrambe le Dee successivamente.

E' possibile svolgere assieme a Huldra un rituale molto semplice che si può. Sarebbe ideale potersi recare una notte in un posto tranquillo e completamente immerso nella natura, meglio che mai in un bosco vicino a una piccola caverna o un torrente, ovviamente prendendo sempre le dovute precauzioni! Procuratevi una grossa candela di colore rosso, potete decorarla con delle semplici incisioni che ricordano le rappresentazioni preistoriche nelle caverne di animali e uomini, se siete esperti di rune potete tracciarne alcune di energia protettiva. Il rituale consiste nel prendere coscienza dell'importanza del mondo animale, in generale, nella nostra vita. Dopo aver trovato un posto tranquillo e aver acceso la candela, ringraziamo Huldra per la compagnia e la presenza che i nostri animali domestici ci donano, la fedeltà che dimostrano, la gioia di vivere, ricordiamo i momenti gioiosi e dolorosi che abbiamo vissuto con loro, riportiamo alla memoria coloro che sono passati oltre lasciando un vuoto nelle nostre vite. Allo stesso tempo (sopratutto per chi non è vegetariano) ringraziamo gli animali  che hanno dato la loro vita perchè la nostra possa continuare, o che forniscono prodotti alimentari che permettono di sostenerci o ci danno addirittura da vivere. Riflettiamo su quanto profondo e inestimabile sia questo dono, ricordiamocene ogni volta che ci nutriamo, che sia un pasto di origine animale o di origine vegetale.

Fonti:
www.northernpaganism.org
Norse Goddess Magic - Alice Karlsdóttir
wikipedia.org

Kuan Yin



Nomi: Guanyin, Quan Shi Yin, Kuan Yin, Quan'rsquo Am (Vietnam), Kannon (Giappone) e Kanin (Bali).

Dea cinese della misericordia e della compassione, il miro narra che Kuan Yin era la figlia di un uomo ricco e crudele che desiderava per la figlia un matrimonio di interesse, ma lei, con il desiderio di raggiungere l'illuminazione spirituale, disse al padre che si sarebbe sposata solo con un uomo che sarebbe stato in grado di alleviare tre tipi di sofferenza: la sofferenza della vecchiaia, la sofferenza della malattia e la sofferenza della morte. Solo un medico avrebbe potuto corrispondere alla richiesta della giovane ma il padre si rifiutò perchè desiderava per la figlia un uomo ricco e facoltoso. Kuan Yin trovò rifugio dalla rabbia del padre in un tempio dove fin dall'inizio si è fatta amare per il suo atteggiamento gentile e caritatevole. Il padre accecato dalla rabbia la fece uccidere ma, in virtù delle buone azioni svolte dalla giovane in vita, è stata concessa a Kuan Yin l'illuminazione e l'estasi eterna. Mentre si accingeva a varcare i cancelli del Cielo, la ragazza udì un grido provenire dalla Terra, un grido di una persona sofferente e che aveva bisogno d'aiuto. In quell'istante, Kuan Yin giurò di non abbandonare il mondo degli uomini fintanto che tutti, nessuno escluso, fossero stati ancora in preda al tormento. Così si tramutò in una Dea alla quale viene ancora oggi attribuita la facoltà di guarire coloro che soffrono nel corpo e nello spirito, proteggendo madri e figli così come marinai sorpresi dalla tempesta. Secondo un altro mito che la riguarda, la Dea cercava in tutti i modi di eliminare la sofferenza nella vita di uomo e donna, per lo sforzo il suo capo si divise in undici pezzi. Il Budda Amitabha, dopo aver notato la situazione, le donò undici delle sue teste per aiutarla a sentire le grida di tutti coloro che soffrivano. Ma poco dopo anche le braccia di Kuan Yin andarono in frantumi e ancora una volta Amatabha intervenne in suo aiuto donandole mille braccia per aiutare i bisognosi. In molte versioni himalaiane, le braccia sonate sono otto con le quali la Dea garantisce l'osservanza delle leggi del dharma, le leggi della natura, ogni mano possiede una particolare applicazione.

Nella vita ci sono momenti sereni e di felicità ma anche periodi carichi di problemi, di sofferenza e dolore, ci si sente bloccati e senza forze, incapaci di reagire. Per chiunque sia afflitto dalla sofferenza o dalla malattia, la Dea Kuan Yin costituisce un valido punto di riferimento. Numerose sono le famiglie cinesi che tengono in casa una statuetta della Dea, avvolta in un manto bianco, seduta su un trono composto da un fiore di loto mentre stringe tra le braccia tra un neonato. A lei vengono offerti frutti, fiori e incenso. E' diffusa la credenza secondo la quale pronunciare il nome di Kuan Yin sortisca il magico effetto di aiutare soffre a ricevere confronto. Altri scelgono di recarsi in pellegrinaggio presso il tempio della Dea situato sul monte Miao Feng Shan, sonagli e campanelle vengono agitati durante le preghiere allo scopo di attirare la sua attenzione.

L'idea di recarsi in pellegrinaggio dalla Dea è decisamente valida, in quanto evidenza come la natura ci offre il risanamento delle nostre disgrazie con il suo abbraccio generoso e avvolgente. Se vi capitasse di sentirvi sopraffatti dall'ansia, trascorrete un po' di tempo tra gli spazi aperti della natura. Scegliete un luogo piacevole e rilassante, se abitate in città potete recarvi in un grande parco o allontanarvi prendendo il treno o una corriera. Postate qualche fiore e qualche frutto da offrire a Kuan Yin.
Una volta giunti a destinazione concedetevi un po' di tempo per passeggiare.  L'atto di camminare è associato al tempo che scorre: con il tempo passeranno anche i vostri problemi, per quanto sembri difficile crederci. Una volta trovato un angolo silenzioso dove nessuno possa arrecarvi disturbo, sedetevi e fare dei lungo respiri per rilassarvi. Confidate a Kuan Yin ciò che vi opprime, spiegate ad alta voce cosa di angoscia e perchè. Lei capirà in virtù del suo spirito caritatevole. Non abbiate fretta. Non dimenticate che solo pronunciando il nome della Dea ad alta voce, basterà a infondere pace e anche nell'animo più tormentato. Quando avrete finito lasciate la vostra offerta alla Dea e ringraziatela per l'aiuto concesso. Se per problemi di salute non avete assolutamente la possibilità di uscire di casa (ma solo in questo caso estremo!) potete svolgere lo stesso rituale tra le quattro mura, fate in modo di restare da soli e di poter dedicare del tempo a Kuan Yin, se vi fa piacere l'idea,  potete concedervi un bagno caldo e lasciare fluire le lacrime e con esse il dolore e la tristezza.

Fonti:
La Dea Interiore - Kris Waldherr
Wikipedia.org

Wawalak



Le dee Wawalak sono due sorelle legate alla fertilità dell'Australia aborigena, testimonianza della forza e dell'immensità dell'amore che solo una madre può provare per i propri figli. Durante la mitica era dei sogni, quando gli dei e le dee vagavano attraverso la terra, la maggiore divinità era rappresentata da Yurlungur, il grande Serpente dell'Arcobaleno il quale aveva creato la preziosa pioggia, era venerato in quanto Grande Madre e Grande Padre e abitava all'interno della sua sacra sorgente. Le Wawalak contaminarono per sbaglio la sorgente di Yurlungur con del sangue fuoruscito dal loro ventre dopo che avevano partorito. La rabbia del dio non si fece attendere: una pioggia torrenziale si riversò dal cielo investendo le donne e i loro piccoli. L'acqua della sorgente iniziò a traboccare, minacciando di trascinali via con la sua furia. Le Wawalak stringono a se le loro creature, facendo da scudo con i loro corpi, cantano senza tregua per placare le ire del Serpente dell'Arcobaleno. Ma nell'attimo in cui le sorelle si fermano per prendere fiato, il grande Yurlungur emerse dalla sorgente e divorò le duee e i loro piccoli. Quasi subito, però, Yurlungur si vergognò di aver preso tale azione così drastica. Così aprì la bocca e rilasciò andare le due sorelle. Mentre lo faceva, non poteva fare a meno di prendere atto del fatto che le madri erano ancora aggrappati saldamente ai loro bambini. La loro determinazione nel proteggere i loro piccoli a tutti i costi toccò Yurlungur profondamente.

Il culto aborigeno del Kunapipi celebra la miracolosa rinascita delle Wawalak, attraverso un complesso rito che implica anche una serie di danze che ripercorrono la vicenda di queste dee. Questa cerimonia della fertilitá celebra il ritorno al ventre materni (simboleggiato dal Serpente dell'Arcobaleno) nonche i poteri della donna che le consentono di creare una nuova vita (simboleggiati dalle dee). Due donne vengono scelte per interpretare il ruolo Due delle sorelle Wawalak e i loro corpi vengono dipinti con dell'ocra, un pigmento la cui consistenza é simile a quella del sangue. Nel corso del rito si assiste alla rinascita di queste donne da Yunlungur. Secondo il Kunapipi, in origine donne erano a conoscenza di ogni divino segreto ed erano in possesso di tutti gli oggetti sacri oltre che della conoscenza speciale che donavano alle loro proprietarie. In seguito, gli uomini li hanno rubati onde limitarne i poteri. A quelle donne che si sentono sopraffatte si mettono in discussione nel corso delle molteplici prove a cui il loro ruolo di madri le sottopone, possiamo dire che questa vicenda ci riconferma puntualmente che la saggezza di cui abbiamo bisogno é già dentro di noi. Disgraziatamente, il mondo e le sue folli esigenze finiscono per minare la nostra fiducia. Tuttavia, non dobbiamo far altro che creare una condizione che ci permetta di confidare in una nostra rinascita. 

Per favorire l'instaurarsi delle condizioni necessarie alla fiducia nella vostra forza di madri, concedetevi un attimo di tranquillità lontano dai vostri figli, affinché possiate ricaricarvi. Chiudete gli occhi. Mentre siete sedute e avvertite i movimenti regolari del, sentitevi sempre più calme e rilassate. Cercate di visualizzare un grande paesaggio rosso e dal cielo azzurro. Il terreno circostante é brullo ma intensamente bello, disseminato di rocce spettacolari e cangianti. Mentre sedete al centro di quel paesaggio, avvertite la presenza di una calda energia che pizzica la base della colonna vertebrale. Man mano che l'energia sale dalla colonna vertebrale su su fino alla testa, essa si trasforma in un serpente a strisce che ha in se tutti i colori dell'arcobaleno. Il serpente vi circonda, ma non vi minaccia ne vi fa alcun male. Yurlungur, il serpente dell'Arcobaleno, è emerso. Infine, dopo aver ricevuto da Yurlungur la forza di cui avete bisogno, lasciate che l'energia ritorni nel luogo da cui è scaturita, alla base della colonna vertebrale Quando siete pronte, aprite gli occhi. Come le Wawalak, voi siete rinate e pronte a rivivere l'esperienza materna.

Fonti:
La Dea Interiore - Kris Waldherr
http://wetbin.com/the-australian-myth-of-the-wawalak