Nella Tradizione Fatata non vi è alcun pantheon particolare
o fisso, ma vi sono alcuni dei che appartengono a questa corrente spirituali e
ai suoi lignaggi. Parleremo oggi della Star Goddess o, se volessimo tradurre il
nome in italiano, Dea Stella, una delle dee centrali.
Star Goddess è il punto androgino da cui è nato il tutto, a
lei si deve la creazione non solo del nostro pianeta, ma dell'intero universo.
Ella è il buio primordiale dello spazio profondo, l'intelligenza del grande
vuoto, a volte indicata come "God Herself" cioè "Dio in
persona". Può essere vista come una forma femminile estatica in quello che
viene chiamato in alcune teologie L'assoluto o L'Uno e come tale può essere
vista come affine alla Dea Stella Nuit o Thelema. Anche se viene definita Dea
non è femminile, ella è tutta la sessualità, e viene definita Dea per
enfatizzare i suoi poteri di nascita e creazione. Più sotto riporto una
semplice meditazione per poterla incontrare ma è importante sapere che la Star
Goddess non si può invocare, non si può riconoscere in quanto ella è tutto e
niente, fa parte di ogni cosa e ogni cosa, bella o brutta che sia, fa parte di
lei.
Numerosi sono i nomi con cui è conosciuta la Dea:
Quakoralina, Sugmad o Sugma'ad, Sugmati, Dryghten, Dryghtyn o Drychtyn, Il
grande buio infinito, Madre Notte, La Vergine nera del buio esterno, Il Grembo
dell'Universo
La scrittrice Starhawk così descrive meravigliosamente la
Star Goddess all'interno del libro La Danza a Spirale: All'inizio dei tempi c'
era la Dea. Lei, il cui nome non può essere pronunciato, fluttuava nell'abisso
dell'oscurità: sola, maestosa, completa di Sé Stessa. Mentre si specchiava
nell'oscuro cosmo, Lei vide, attraverso la sua stessa luce, il suo radioso
riflesso, e se ne innamorò perdutamente. Gli infuse vita grazie al potere che
era in Lei, e fece l'amore con Se stessa, chiamando la sua creatura Miria, la
Meravigliosa. La loro estasi esplose nell'unico canto di tutto ciò che è, che è
stato e che sarà, e insieme a esso arrivò il movimento. Con esso affluirono le
onde e formarono le sfere e i cerchi che poi costituirono tutti i mondi. La
Dea, traboccante d' amore, dette alla luce una moltitudine di spiriti luminosi,
che li popolarono, diventando poi tutti gli esseri viventi. Ma quel movimento
trascinò Miria via con sé, e allontanandosi dalla Dea, assunse delle
caratteristiche sempre più maschili. In un primo momento si trasformò nel Dio
Blu, benevolo e gioioso Dio dell'amore; in seguito nel Dio verde, ricoperto di
rampicanti e radicato nella terra, lo spirito di tutto ciò che cresce. Infine
divenne il cacciatore il cui volto è scarlatto come il sole e nero come la
Morte. Ma il desiderio richiama sempre il Dio verso la Dea, cosicché Lui Le
ruota eternamente intorno, cercando di ritornare a Lei per mezzo dell'amore che
li lega. Tutto ebbe inizio con l'amore e tutto cerca di ritornarvi. L'Amore è
l'unica legge, il maestro di saggezza che rivela ogni mistero.
Un'altra descrizione viene fatta da Francesca De Grandis in
Be a Goddess: La Madre della Prima Creazione cammina nel buio esterno. I suoi
passi non toccano nulla. I suoi passi toccano sè stessa, che è tutte le cose.
Lei utilizza lo spazio come uno specchio. Questo specchio è conosciuto come lo
specchio delle Tenebre. In esso, la Madre della Prima Creazione è immensa come
un universo senza stelle, come il sonno senza sogni, come il sonno in cui tutti
i sogni risiedono. Disegna l'immagine dallo specchio nello spazio e la chiama
Miriel, che significa Bella da Dio. Tutto è vergine: la sessualità intatta in tutta
la sua freschezza. Eppure vecchio di là del tempo, ognuno baciare l'altro con
tutta la maturazione e l'esperienza di una cortigiana moribonda. Fanno l'amore,
ognuno desiderando l'altro tanto quanto desiderano sè stesso. Poi Miriel si
allontana dalla Madre della Prima Creazione così il vuoto oscuro schiarisce al
blu cobalto come lei diventa Dian-Y-Glas, Blue God, il Dio Blu. La Grande Madre
gli dice: "Non ti porteranno mai via da me.. Qualunque forma tu assuma,
per il fatto che sei la mia parola, il mio martello, il mio sigillo, tornerai
da me nella tua forma attuale. E questo nostro amore sarà per sempre. E
attraverso la nostra unione sessuale tutte le cose devono essere create e
vengono create, tutte le cose che erano e non sono, e devono ancora essere."
Uno dei misteri rivelati in questo mito è la vera natura
delle tenebre, incarnata nell'universo come specchio della Madre. Nella
creazione cristiana, Dio guardò nel buio, nel vuoto, e decide di fare qualcosa
per riempirlo. Da allora rimane separato da quello che Egli ha creato, al di
fuori della natura e dell'umanità. L'implicazione teologica è che Dio è troppo
bello per essere una parte della natura e il male appartiene al mondo
materiale. Per i pagani ha più senso pensare, credere, immaginare che la Dea ha
visto se stessa in quel vuoto, quel buio, e da quel amorevole, vitale, grembo
oscuro ha creato tutte le cose. Invece di condannare il mondo materiale, Lei
non solo lo vede come parte di sè, ma lo ama e lo abbraccia, come Lei ci
abbraccia ogni volta che chiediamo di Lei. La Dea è dentro di noi e tutta la
natura si chiama immanenza, ciò implica che la natura è buona e sacra.
Nella tradizione Blodrose, così come nella meditazione che a
breve riporterò, è raffigurata con una testa di leone nero nella cui criniera
si annidano le stelle, le ali che si estendono all'infinito, siede su un trono
fatto d'onice, circondata da un alone di fiamme blu, e regge in grembo un uovo
d'argento. Associato alla Star Goddess il serpente che si morde la coda,
l'Uroboro, il manifesto che comprende sè stesso, la ciclicità infinita delle
cose, la teoria dell'eterno ritorno.
Con questo ho riportato gran parte delle informazioni che si
possono trovare sulla Star Goddess. Spero di approfondire maggiormente la
conoscenza e gli studi di questa Dea ma credo di aver semplicemente dato un
volto, o forse sarebbe più indicato dire un nome, a un'idea che ho sempre avuto
fin dai miei primi passi lungo la Via dell'Arte. Star Goddess è quello che io
definisco spesso l'Uno, o per farmi comprendere meglio da chi non è pagano, il
Divino, un'energia primordiale che muove ogni cosa, la fonte di ogni cosa, la
Dea dalla quale hanno origine tutte le Dee e tutti gli Dei, tutti gli archetipi
e l'inconscio collettivo. La definisco Dea nel senso femminile nel termine, in
quanto punto d'origine d'ogni cosa, non per una definizione sessuale.
Un'energia che è presente in ogni cosa e che unisce ogni cosa. Un'entità con la
quale è difficile rapportarsi ... troppo grande, troppo immensa, eppure con la
quale è più facile entrare in contatto poichè è in ogni cosa. A livello pagano
è più comune essere dedicati a un qualche dio, a qualche dea o pantheon in
quanto incarnano aspetti della Star Goddess più di facile intuizione, come
archetipi che parlano direttamente al nostro inconscio o al nostro Sè Giovane.
MEDITAZIONE
Chiudete gli occhi e rilassatevi. Respirate profondamente
per tre volte, quindi concentratevi sul vostro respiro, regolare, tranquillo e
costante. Svuotate la mente da ogni pensiero, eseguite il vostro esercizio di
rilassamento base. Quando siete pronti, visualizzatevi all'interno di una vasta
caverna. Le pareti sono di pietra nera, lucida, e emettono un debole bagliore
bluastro. I limiti della caverna si perdono in lontananza ... par quasi di star
sotto a un immenso cielo senza luna nè astri. Al centro del luogo, davanti a
voi, vi sono nove gradini che circondano una pedana. Su questo palco vi è un
trono d'anice nero. Quando siete printi, invocate la Dea con queste parole, o
simili:
Invoco Dryghten, l'antica provvidenza,
che era fin dal principio ed è per tutti i tempi,
uno, androgino, la fonte di tutte le cose:
onnisciente, onnipresente, onnipotente,
immutabile, eterna, sempre senza fine.
Il trono non è più vuoto. Seduto su questo vi è la Star
Goddess. Osservate il suo aspetto imponente e senza tempo, una donna con la
testa da leonessa, lunghi capelli corvini da cui nascono le stelle. Immense ali
e in grembo un uovo d'argento. Un alone di fiamme blu la circonda. Può
apparirvi con questo aspetto oppure in modo totalmente diverso. Non ha corpo,
non ha immagine, Ella è tutto e niente, è creazione e distruzione. Attorno a te
e alla Dea, grandi figure divine danzano, cantano in un turbine vorticoso di
estasi eterna. Ascolta e partecipa alla danza, lasciati riempire dal potere che
emana e ricorda di congedarti alla Dea prima di ritornare, quando lo vorrai.