Ieri pomeriggio ho passato un piacevole pomeriggio in un parco alla periferia della mia città assieme a una carissima amica, compagna d'arte, Skayler. Il parco è poco frequentato, abbiamo chiacchierato passeggiando al sole e salutato cani e cavalli della zona. Ho aiutato Skayler nella realizzazione di un breve video che potrebbe essere utile per un suo futuro progetto, più semplice dirlo che farlo in effetti! Ma spero che in futuro possa essere online sul suo canale Youtube! Al parco, con il suo aiuto, ho raccolto diversi fiori di tarassaco, boccioli e giovani foglioline oltre a qualche ortica. Era da molto tempo che volevo testare qualche interessante ricetta.
Sciroppo di Tarassaco
Questa ricetta l'ho scoperta proprio grazie a Skayler, ne parla QUI, in questo video di qualche anno fa, ho trovato anche una seconda ricetta su un sito internet, Trattoria da Martina, potete trovare il link QUI. Ho seguito per lo più questa ricetta, sono fatte pressappoco allo stesso modo, ma ho variato leggermente la concentrazione degli ingredienti, raddoppiando le dosi ma diminuendo lo zucchero. Questo sciroppo ricorda moltissimo il miele ed è ottimo per la tosse e il mal di gola.
250 grammi di fiori di tarassaco
un limone non trattato
un kg di zucchero
un litro d'acqua
Ho raccolto i fiori staccandoli velocemente con le dita, erano moltissimi quindi non c'è voluto molto tempo per riempire un sacchetto di carta, di quelli che utilizzano i panettieri. Ho utilizzato il fiore intero, senza eliminare la parte verde, e in totale ho raggiunto quasi mezzo kg! Li ho lavati molto velocemente mettendoli dentro a una grossa ciotola di vetro, per eliminare la terra e insetti vari (tutti salvati e liberati sul balcone tra le mie pianticelle). E' normale che l'acqua diventi leggermente giallina. Ne ho utilizzati solo metà, il resto è stato messo un po' ad asciugare e poi congelato, nella speranza magari di poterli utilizzare per fare realizzare piatto di alta cucina!
Dopo ho messo i fiori in una pentola capiente con un litro d'acqua e il limone tagliato in quattro pezzi. Il tutto deve cuocere per una decina di minuti a fuoco vivace, girando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. Si sentiva già un buon profumo!
Trascorsi dieci minuti ho tolto la pentola dal fuoco e ho eliminato il limone. Ho preparato a parte una ciotola con un colino e un fazzoletto, serve qualcosa per raccogliere i fiori e filtrare l'acqua che ancora trattengono.
Ho versato l'acqua nel colino e quindi i fiori. Il problema è stato strizzare i fiori nel fazzoletto dato che erano davvero molto caldi! Ho usato un guanto di gomma, di quelli per lavare i piatti, spremendoli poco a poco. Questo è il risultato!
Ho messo il liquido ottenuto nella pentola che avevo usato prima, ben pulita, e ho aggiunto lo zucchero, un kg, prima di rimettere tutto sul fuoco. Bisogna mescolare bene in modo da sciogliere tutto lo zucchero. Inizialmente si può utilizzare una fiamma vivace ma man mano che lo sciroppo si addensa, è meglio abbassarla al minimo perché tende a gonfiare e a fare una bella schiuma! Mentre aspettate, sterilizzate i barattoli che utilizzerete: in una grossa pentola piena d'acqua immergete i contenitori completamente e portate a bollore. Toglieteli poi dall'acqua e lasciateli asciugare capovolti su uno strofinaccio pulito.
Il composto deve cuocere un'ora, un'ora e mezza, finché raggiunge la consistenza che più vi piace. Considerate che lo sciroppo, quando è caldo, è più liquido di quando è freddo. Provare a metterne un cucchiaino su un piattino, lasciate che raffreddi per testarne la consistenza. Io ho optato per qualcosa di leggermente più morbido del classico miele. Ho versato lo sciroppo caldo in un grosso barattolo di vetro, l'ho chiuso bene e l'ho capovolto. Ecco il risultato! Più fiori usati e più diventa scuro.
Boccioli sottolio
Altra ricetta semplicissima questa volta fatta con i boccioli del tarassaco, un po' più difficili da individuare tra i centinaia di fiorelloni gialli! Attenzione a prendere i boccioni, cioè i fiori ancora che si devono schiudere e non i fiori che ormai sono sfioriti e chiusi, pronti a diventare soffioni. Quello che viene fuori può essere simile ai capperi. Una volta racconti i boccioli, ho tolto con un po' di pazienza le foglioline che sono alla base.
Lavate velocemente i boccioli in una ciotola d'acqua quindi buttateli in acqua bollente per qualche minuto. Una volta scolati, li ho fatti saltare in una padellina con un filo d'olio e un pizzico di sale, quindi li ho messi dentro a un barattolo a chiusura ermetica e ho aggiunto dell'olio. Possono essere conservati anche sotto aceto e sotto sale. Possono essere utilizzati per arricchire le insalate, per decorare qualche antipasto o accompagnandoli con salumi o formaggi. Da testare! Sappiate che i fiori, sia per questa ricetta che per quella precedente, non hanno alcuna traccia di amaro, a differenza di foglie e radici. Sono estremamente delicati!
Avevo raccolto anche qualche giovane fogliolina che ho fatto bollire in pochi minuti, ho mangiato il tutto in insalata e il sapore è ottimo, appena appena amaro, il giusto per dare sapore. La prossima volta raccoglierò certamente più foglie!
Risotto alle ortiche
Ricetta classica che avevo già testato diversi anni fa con mia nonna. Le ortiche sono una delle mie piante preferite, sarà che da piccola ci sono cascata dentro diverse volte! E' una pianta tanto urticante da fresca, quanto delicata da cotta. Oltre ad avere una lunga storia alle spalle, è ricca di vitamine e sali minerali. Non bisogna mangiarne i semi ma è per fare questo bisognerebbe raccogliere la pianta dopo la fioritura quando è ormai molto grande e coriacea. Raccogliere le ortiche quando sono ancora piccole e tenere, facendo attenzione a non pungervi ovviamente!
Per prima cosa ho eliminato i gambi che sono decisamente più duri rispetto al resto della pianta, aiutandomi con dei guanti di gomma spessi per evitare di pungermi. Ho tritato poi le ortiche in un mixer in modo grossolano, ovviamente è possibile anche farlo a mano ... ma non garantisco sul suo stato urticante!
Quindi ho realizzato un semplice risotto: ho soffritto dello scalogno tritato in un po' di olio, ho fatto tostare il riso un minuto e poi ho aggiunto mezzo bicchiere di vino nero. Ho aggiunto poi un po' di brodo vegetale e le ortiche tritate, facendo cuocere il tutto e allungando con il brodo man mano che evaporava. Questa è la procedura che utilizzo di solito, giusta o sbagliata che sia! Il vino lo aggiungo praticamente sempre, per lo più vino rosso, in onore di mio nonno che metteva il vino pure nelle fragole! Quindi il colorito dei miei risotti, comunque molto buoni, non è dei migliori!!
Conclusa la cottura ho aggiunto un po' di pepe, un pizzico di cumino in polvere e ho mantecato il risotto con del parmigiano che ha reso il piatto un po' più deciso, oltre ad aver aggiustato il sale. Come ho già scritto, l'ortica è estremamente delicata quindi potete abbondare con la pianta senza preoccuparvi.
Buon appetito!