Il Nigon Wyrta Galdor o, popolarmente, Incantesimo delle nove erbe, è un antico incantesimo di guarigione inglese, un galdor, inteso a curare ferite di qualche tipo. L'incantesimo è registrato in un unico manoscritto comunemente noto oggi come Lacnunga, “rimedi” in inglese antico, che il British Museum data al IX o all'inizio del X secolo. I temi trattati, le erbe e le entità toccati dall’incantesimo, l'animismo, l'enfasi sul numero nove e i multipli di tre, l'invocazione a Wōden, cioè Odino, derivano dalle credenze precristiane dell'antico inglese, più tardi nel folklore germanico.
Si usa il termine “erbe” in modo inappropriato, come vedremo
infatti sarebbe bene chiamarle nove piante in quanto nell’elenco viene incluso
il melo selvatico. I traduttori usano spesso il prestito " herb" per
tradurre la parola nativa inglese antico wyrt nel testo. Wyrt è l'antenato
dell'elemento wort, il suo significato è “pianta”, come termine che racchiude
tutta la vegetazione. Il sostantivo comune “erba” entra nella lingua inglese
molto più tardi, attestato per la prima volta nel XIV secolo durante il periodo
inglese medio
- Mucgwyrt – Artemisia, Artemisia vulgaris, nel testo è chiamata anche Una
- Wegbrade – Piantaggine, Plantago major, Plantago lanceolata e simili
- Stune – Cardamine, Cardamine hirsuta, erba conosciuta anche come Crescione, Dentaria
- Stiðe – Ortica, Urtica dioica o simili
- Attorlaðe – letteralmente “Odiatore di
veneli”, Il giovane, Echinochloa crus-galli, Betonica comune, Stachys officinalis, o Viperina, Echium
vulgare (Kaldera)
- Mægðe – Camomilla, Matricaria chamomilla
- Weregulu – Melo selvatico, Malus sylvestris
- Fille
– Cerfoglio, Anthriscus cerefolium
- Finule – Finocchio, Foeniculum vulgare
È possibile che alcuni associno Weregulu all’ortica, Attorlaðe non è stato identificato con certezza, ci sono diverse versioni, leggendo il testo inoltre sembra che vengano richiamate più di nove erbe ma è possibile che una stessa erba venga chiamata in modi differenti. A causa della scarsità di ciò che ci è pervenuto dai documenti in inglese antico, in molti casi i ricercatori hanno poco su cui lavorare quando tentano di identificare con certezza la pianta dietro il nome. Alcuni nomi di piante menzionati sono chiari precursori etimologici dei nomi di piante in inglese moderno, ma altri sono misteri.
Alla fine dell’incantesimo, vengono date istruzioni: prendere le erbe e pestarle fino a polverizzarle, mischiarle con sapone vecchio e succo di mela. Ulteriori istruzioni per preparare e applicare l’unguento, una volta creata la purea di erbe e succo di mela, preparare una pasta di acqua e cenere, bollire il finocchio in questa pasta. L’unguento deve essere applicato sulla ferita dal paziente, ma prima e dopo deve bagnare la ferita con un uovo sbattuto. Inoltre, l’incantesimo indica di cantare l’incantesimo tre volte per ognuna delle erbe, mela compresa, tre volte prima che il paziente applichi l’unguento. L’incantesimo va cantato nella bocca del paziente e sulla ferita stessa prima dell’applicazione del balsamo, sempre da parte del ferito.
In
una poesia affollata di multipli di tre, tre per tre, nove, in particolare, il
numero sette ricorre una sola volta facendo riferimento ai sette mondi, è
comprensibile che ci si chieda se una versione precedente della poesia un tempo
facesse riferimento a Nove mondi. Tali sono le sfide nel guardare
indietro a un mondo da un altro. Altro aspetto importante da considerare è
l'argomento delle piante stesse e come venivano viste da una prospettiva
animista germanica antica. Il concetto fondamentale dell'animismo è che la
vita, in un certo senso, esiste in tutte le cose. Gli antichi popoli germanici
si consideravano discendenti degli alberi e le loro credenze e pratiche erano
incentrate su boschi sacri e alberi sacri, sembra abbastanza probabile che
concepissero le piante in modo molto diverso da come le concepiamo noi oggi.
Il primo uomo e la prima donna, nella mitologia norrena, vengono creati a partire da due alberi, un frassino e un olmo. Ragione per cui essi vengono chiamati Askr ed Embla. In norreno, infatti, askr è il «frassino» ed embla è l'«olmo». Il mito della creazione di Askr ed Embla è tramandato in due fonti: nel poema eddico Vǫluspá e da Snorri nella sua Prose Edda. La differenza più rilevante tra le due fonti riguarda le tre divinità che intervengono nell'operazione antropogonica.
Sappiamo che vi è una triade di dèi responsabile degli atti creativi che avevano dato inizio all'universo. La Vǫluspá parla inizialmente dei «figli di Borr», senza fornire alcuna indicazione sui loro nomi e la loro identità. Più tardi, quando tratta della creazione degli uomini, fa intervenire una triade divina formata da Óðinn, Hǿnir e Lóðurr; i tre dei, mentre tornavano a casa, trovarono in terra un tronco di frassino e un tronco di olmo.
Inglese antico Gemyne ðu, mugwyrt,
hwæt þu ameldodest, Hwæt þu renadest æt
Regenmelde. Una þu hattest, yldost
wyrta. ðu miht wið þre and
wið þritig, þu miht wiþ attre and
wið onflyge, þu miht wiþ þam laþan
ðe geond lond færð.
Ond þu, wegbrade,
wyrta modor, Eastan openo, innan
mihtigu; Ofer ðe crætu curran,
ofer ðe cwene reodan, Ofer ðe bryde
bryodedon, ofer þe fearras fnærdon. Eallum þu þon wiðstode
and wiðstunedest; Swa ðu wiðstonde attre
and onflyge And þæm laðan þe geond
lond færð.
Stune hætte þeos wyrt,
heo on stane geweox; Stond heo wið attre,
stunað heo wærce. Stiðe heo hatte,
wiðstunað heo attre, Wreceð heo wraðan, weorpeð ut attor. þis is seo wyrt seo
wiþ wyrm gefeaht, þeos mæg wið attre,
heo mæg wið onflyge, Heo mæg wið ðam laþan
ðe geond lond færð.
Fleoh þu nu,
attorlaðe, seo læsse ða maran, seo mare þa læssan,
oððæt him beigra bot sy.
Gemyne þu, mægðen,
hwæt þu ameldodest, Hwæt ðu geændadest æt
Alorforda; þæt næfre for gefloge
feorh ne gesealde Syþðan him mon mægðan
to mete gegyrede.
þis is seo wyrt ðe
wergulu hatte; ðas onsænde seolh ofer
sæs hrygc Ondan attres oþres to
bote.
Ðas VIIII [m]agon ƿið
nygon attrum.
Ƿyrm com snican,
toslat he nan Fille and finule, felamihtigu twa, þa wyrte gesceop witig
drihten, Halig on heofonum, þa
he hongode; Sette and sænde on
nygon worulde Earmum and eadigum
eallum to bote.
Stond heo ƿið ƿærce,
stunað heo ƿið attre
ƿið [feondes] hond and ƿið frea b[r]egde Nu magon þas nygon
wyrta wið nygon wuldorgeflogenum, Wið nygon attrum and wið nygon onflygnum, Wið ðy readan attre,
wið ðy runlan attre, Wið ðy hwitan attre,
wið ðy wedenan attre, Wið ðy geolwan attre,
wið ðy grenan attre, Wið ðy wonnan attre,
wið ðy rudenan attre, Wið ðy brunan attre,
wið ðy basewan attre,
Wið wyrmgeblæd, wið wætergeblæd, Wið þorngeblæd, wið þystelgeblæd, Wið ysgeblæd, wið attorgeblæd. Gif ænig attor cume eastan fleogan Crist stod ofer
a[dl]e ængan cundes
Motan ealle weoda nu
wyrtum aspringan, Sæs toslupan, eal
sealt wæter, ðonne ic þis attor of
ðe geblawe.
Mugcwyrt, wegbrade þe
eastan open sy, lombescyrse, attorlaðan, mageðan, netelan, wudusuræppel,
fille and finule, ealde sapan. Gewyrc ða wyrta to duste, mængc wiþ þa sapan
and wiþ þæs æpples gor. Wyrc slypan of wætere and of axsan, genim finol, wyl
on þære slyppan and beþe mid æggemongc, þonne he þa sealfe on do, ge ær ge
æfter. Sing þæt galdor on ælcre þara wyrta, III ær he hy wyrce and on þone
æppel ealswa; ond singe þon men in þone muð and in þa earan buta and on ða
wunde þæt ilce gealdor, ær he þa sealfe on do. |
Traduzione Ricordati, Artemisia, di
ciò che hai portato a termine, di ciò che hai
preparato, a Regenmeld (un luogo). Una il tuo nome, pianta
antichissima. Ne sconfiggi tre, ne
sconfiggi trenta, sconfiggi il veleno, sconfiggi
la malattia dell'aria, sconfiggi l'orrore che
infesta la terra.
E tu, Piantaggine,
madre delle erbe, aperta verso oriente, dentro
possente: i carri
scricchiolavano su di te, le donne cavalcavano su di te, su di te le spose urlavano,
su di te i tori sbuffavano! Hai resistito a tutto
e hai reagito: hai resistito al
veleno, hai resistito alle malattie dell'aria, hai resistito
all'orrore che viaggia sulla terra.
Stune è il nome di
questa pianta, colei che cresce sulla pietra: sconfigge il veleno,
elimina il dolore. Si chiama Stithe,
colei che resiste al veleno; scaccia la malizia,
scaccia il dolore.
Questa è la pianta che
ha combattuto contro il drago, È potente contro il
veleno, è potente contro le malattie dell'aria; è potente contro
l'orrore che viaggia sulla terra.
Tu, odiatore di
Veleno, vattene ora! Il minore dal maggiore,
il maggiore dal minore, finché non ci sia un
rimedio per entrambi.
Ricordati, Camomilla, di
ciò che hai fatto accadere, di ciò che hai
compiuto ad Alorford (luogo), affinché nessuno
perdesse la vita a causa della malattia, poiché per lui era
stata preparata la Camomilla.
Infine, questa pianta
è conosciuta come Wergulu, che una foca inviò
oltre le creste marine per aiutarla a
combattere il veleno.
Queste nove piante
sconfiggono nove veleni!
Un serpente arrivò
strisciando, e tuttavia non uccise nessuno, perché il saggio Wōdan
prese nove ramoscelli di gloria e colpì il serpente, che
volò in nove parti! Lì, la mela vinse il
veleno: Lì, il serpente non
avrebbe mai trovato riparo.
Fille e Fennel, una
coppia potentissima! Il saggio signore
plasmò queste piante, mentre lui, santo,
pendeva nei cieli, le mandò dai sette
mondi, sette età dell'uomo, per i miseri e i
ricchi allo stesso modo.
Lei resiste al dolore,
lei resiste al veleno, lei è potente contro
tre e contro trenta, contro la mano del
nemico, contro la grande astuzia, contro la malizia e la
magia, degli animali e degli spiriti.
Ora possano le nove
piante combattere contro i nove veleni, contro i nove veleni e
contro le nove malattie dell'aria, contro il veleno
rosso, contro il veleno che scorre, contro il veleno
bianco, contro il veleno blu, contro il veleno
giallo, contro il veleno verde, contro il veleno nero,
contro il veleno blu, contro il veleno
marrone, contro il veleno viola,
contro la vescica del
drago, contro la vescica dell'acqua, contro la vescica
della spina, contro la vescica del cardo, contro la vescica del
ghiaccio, contro la vescica del veleno.
Se un veleno viene
volando da est, o qualcuno viene da
nord, o qualcuno da ovest Cristo si è fermato
sopra ogni tipo di malattia. Eppure, io solo
conosco l'acqua che scorre dove i nove serpenti
sorvegliano.
Ora, possano tutte le
piante sorgere, i mari rifluire, tutta l'acqua salata, quando soffio via
questo veleno da te.
Artemisia, Piantaggine
aperto a est, lombescyrse, āttorlāðan, Camomilla, Ortica, Mela acida, Fille e Fennel. Vecchio sapone.
Preparare e applicare
l'unguento: lavorare queste piante fino a ridurle in polvere e mescolarle con
la purea di mele. Fare una pasta di acqua e cenere. Prendere il finocchio e
mescolare la pianta nella pasta bollente. Bagnare la ferita con un composto
di uova sia prima che il paziente applichi l'unguento sia dopo.
Cantate il galdor
sopra su ciascuna delle nove piante. Cantate il galdor tre volte prima che il
paziente si applichi da solo l'unguento, e cantate il galdor tre volte sulla
mela. Cantate il galdor nella bocca del paziente, cantate il galdor in
ciascuna delle orecchie del paziente, e, prima che il paziente applichi
l'unguento, cantate il galdor nella ferita del paziente. |
Fonti:
https://www.mimisbrunnr.info/nigon-wyrta-galdor
https://skayler-ulver.blogspot.com/2017/11/lincantesimo-delle-nove-erbe-e.html
https://www.northernshamanism.org/nine-herbs.html