lunedì 23 gennaio 2023

Calendario runico

Qualche tempo fa mi sono imbattuta casualmente in un calendario runico e ne sono rimasta affascinata. Ho iniziato a fare qualche ricerca, che riporto qua sotto in un modo molto riassuntivo, poiché son stati fatti studi ben più approfonditi! Mi piacerebbe poterne realizzare uno personalizzato, non è semplicissimo, ma una volta compreso il calcolo da effettuare per realizzarlo, si ha uno strumento che è possibile utilizzare per parecchi anni!

I calendari runici, chiamati anche doghe runiche, non sono un'antica invenzione norrena ma piuttosto risalgono al periodo medioevale svedese. Sono scritti su pergamena o intagliati su doghe di legno, osso o corno, e sono calendari perpetui basati su cicli lunari di 19 anni. Una volta realizzati quindi possono essere utilizzati per lunghi periodi. Ciascun ciclo era contraddistinto da rune o "numeri dorati": 16 rune del Fuþark più tre rune aggiuntive, appunti i così detti numeri dorati: Arlaug 17, Tvimadur 18 e Belgthor 19.

I giorni dell'anno sono disposti su una lunga linea, vi sono 52 ripetizioni delle prime sette rune del Fuþark recente per rappresentare 52 settimane di 7 giorni ciascuna. Su una seconda linea, una delle 19 rune rappresentanti gli anni del ciclo segna delle date, indicando che la luna nuova è caduta in tale data durante quell'anno. Solstizi, equinozi, celebrazioni e particolari date importanti sono segnate sul calendario con linee o simboli addizionali. La prima luna piena segnava anche la data del Disting , una festa pagana, e il giorno del Thing, un assemblea governativa che si svolge alla fine di febbraio o all'inizio di marzo, in concomitanza con una grande fiera e il Dísablót, una celebrazione.

Il più vecchio almanacco runico, la "doga di Nyköping", è stato datato al XIII secolo, ma la maggior parte delle diverse migliaia di calendari di legno risalgono al XVI e XVII secolo. Durante il XVIII secolo i calendari runici ebbero un rinascimento e attorno al 1800 venivano fabbricati in forma di scatole da tabacco in ottone. 

Un primstav è l'antico bastone del calendario norvegese. Questi erano incisi con immagini invece di rune. Le immagini raffiguravano le diverse festività religiose non mobili. Il primstav più antico ancora esistente risale al 1457 ed è esposto al Norsk Folkemuseum.


Quasi tutti gli anniversari si riferiscono alla festa di un santo; nella maggior parte dei casi è il giorno del decesso in questione del fine settimana. Esempi tipici sono l' ascia di Olav, la macina di Hallvard  la grata di Laurentius e la chiave di Pietro. Diverse varietà di croci sono ampiamente utilizzate. Un albero è il simbolo più comune dei giorni di festa della Vergine Maria ed è anche un simbolo comune di altri anniversari. I simboli più correnti nella produzione standard relativa in particolare ai tipi runici “a bastone”, “a spada” e più corto “a tavola” si rivelano una croce ☩ per le festività solenni del calendario ecclesiastico, una mezza croce (priva cioè di uno dei bracci laterali) per quelle meno solenni, una croce cerchiata per le feste mariane ⊕, e una Fehu per le vigilie delle celebrazioni più importanti, a marcare il digiuno. Erano indicati anche i giorni nefasti con un simbolo che ricorda un chiodo.


Fonti: Wikipedia, https://snl.no/primstav
Libri runici del computo di Carla Cucina

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