Significato antico – Gioia
Altri nomi – Wynn, wyn, winja
Valore fonetico – W
Divinità – Baldr
Animale – Pulcino
Polarità – Maschile
Elemento – Terra
Valore numerico – 8
Colore – Giallo
Albero – Frassino
Erba – Lino
Cristallo – Diamante
Ciclo solare – 13 ottobre al 28 ottobre
Parole chiavi – Vittoria, benessere, appagamento, frutti
Descrizione
Antico poema anglosassone
Wunjo è gioia per chi non conosce lutti
non ci sono ansie né dispiaceri nella casa
ma ottima frutta e allegria di messi.
Dall’unione dei destini, delle vite, delle energie in Gebo, nasce qualcosa di meraviglioso e unico, Wunjo, il bambino interiore, l’innocente, lo spirito, l’essenza, l’amore che prende forma dall’unione del maschile e del femminile. Questa è l’ultima runa dell’aett di Freya, prima vi è stata la nascita, il giardino dell’eden, l’innocenza e l’ingenuità che viene attaccata dalle avversità della stessa natura, e dei nemici. La disillusione si fa strada, la speranza viene persa, c’è dolore e tristezza. Ma Ansuz ci porta un messaggio importante, la chiamata, l’invito a compiere un viaggio che porta alla trasformazione e alla metamorfosi, in cui tutto ciò che è separato viene riunito. Da questo nasce il bambino divino, l’archetipo innocente, la vittima sacrificale, il redentore che porta sulle spalle tutto il peso di un passato che non gli appartiene, quello dei genitori, della popolazione, della cultura e della civiltà. L’innocenza non è assenza di dolore, piuttosto inconsapevolezza che verrà poi ritrovata più avanti diventando più consapevoli del dolore originario e purificandolo. Wunjo è una parte di noi in cui la vita cresce e fluisce spontanea, in un gioco di trasformazione e rinnovamento, limpida, senza artifici, in modo naturale e spontaneo come una sorgente d’acqua pura, viva e vitale. Questo concetto è ben espresso nel mito della morte del dio Baldr, essere spendente, bellissimo, dall’animo incorruttibile, buono e gentile.
La vicenda comincia coi sogni angoscianti in cui il dio vede preannunciata la propria morte, sogni che confida ai suoi saggi genitori. Suo padre Odino si reca quindi nel regno di Hel, il mondo dei morti, dove ne trova conferma: negli inferi già tutto è pronto per accogliere Baldr, prossimo alla fine. Nel tentativo di scongiurare il destino incombente la madre Frigg raduna a sé tutto quel che esiste al mondo, piante, animali, pietre, elementi, imponendo un giuramento universale: mai nulla dovrà recare del male a Baldr. Da allora gli dei cominciano un gioco, che ripetono ogni giorno al loro consesso. Formano un cerchio intorno a Baldr, lanciandogli qualunque oggetto, armi, pietre, veleni, perché nulla poteva più nuocergli. Loki non gradiva la scena. Tramutatosi in donna mortale, chiamò a sé Frigg, riuscendo, con l'inganno, a carpirle il punto debole del figlio: il vischio che era apparso troppo innoquo alla dea, non aveva giurato. Loki quindi raccoglie una piantina di vischio, torna al consesso degli dei, e si avvicina a Höðr, il fratello di Baldr: Höðr è cieco, non può partecipare al gioco degli dei; Loki quindi afferma di volerlo aiutare, perché possa anch'egli divertirsi come tutti, e far così piacere a suo fratello. Gli mette quindi in mano il vischio e lo guida nel lancio. Il vischio vola verso Baldr come una freccia, trapassandolo e uccidendolo. Gli dei, attoniti, non sanno che dire né che fare.
Vi è quindi il funerale di Baldr, cui partecipano creature di ogni tipo, non solo gli dei, ma anche i giganti malvagi, a testimonianza di quanto il dio fosse amato. Odino depose sulla pira funebre Draupnir, mistico anello in grado di generare otto sue copie ogni nove notti. Nel frattempo Hermodr, figlio di Odino, cavalca verso Hel, nella speranza di far rendere al mondo Baldr. Ma la regina degli inferi pose una condizione: tutti gli esseri della terra, vivi o morti, avrebbero dovuto piangere, dimostrando così il dolore universale per la morte di Baldr. Solo così gli sarebbe stato permesso il ritorno tra i vivi. Gli Asi inviano dunque messaggeri in ogni dove, ottenendo che tutto, uomini, creature fatate e animali, pietre e alberi, piangano per Baldr. Questo finché in una caverna trovano la gigantessa Þökk, che si rifiuta di prendere parte al cordoglio cosmico, condannando per sempre il dio alla morte. Secondo alcuni, in realtà, Þökk era Loki sotto mentite spoglie.
Uno dei compiti più importanti della vita è riscoprire dentro di noi il Bambino Divino, capire di cosa ha bisogno, cosa desidera, a cosa ha dovuto rinunciare, quali sono le sue paure, le sue ferite, prenderlo per mano, guidarlo e lasciarci guidare a nostra volta da lui. Il mito di Baldr rappresenta l’amore universale che hanno i genitori verso i figli e dell’impossibilità di difenderli dalla crudeltà del mondo. Baldr è la ferita che viene inferta dal mondo degli adulti nell’animo del bambino, ferita che uccide al gioia, la vitalità e la spontaneità. Ma è nostro compito difendere per quanto possibile il nostro bambino interiore che è l’unico capace di costruire e vedere sempre nuove possibilità, di credere nell’incredibile, nella magia, nei miracoli.
Runa diritta
Oracolo
Il nemico è in fuga, è sconfitto!
Gioisci, canta al tepore del fuoco,
godi il premio dell’audacia.
A lungo il vino ha riposato nella botte.
E’ tempo di riempire la coppa
e vuotarla d’un fiato.
Quando Wunjo viene estratta dritta rappresenta i desideri realizzati, l completamento di un progetto, la soddisfazione, l’innocenza e l’entusiasmo. Il Bambino Divino si è risvegliato dalla coscienza e riusciamo a vivere la vita con gioia, soddisfazione e spensieratezza, è la vittoria su di noi e sul destino, una vittoria che consiste anche nel perdono. La guarigione consiste nel lasciare che il bambino ferito dentro di noi, l’ego, muoia in pace per rinascere dalle sue ceneri rinnovato e guarito. Potremmo quindi imparare a guarire le nostre ferite, a nutrire l’anima con ciò di cui ha bisogno, connetterci alla nostra sensibilità, sperimentare la comprensione e l’amore verso noi stessi.
Runa rovesciata
Oracolo
Dalle densi nubi d’autunno,
la pioggia fitta riempie i torrenti.
Tracimano i canali di nero fango,
i campi sono paludi, le strade sepolte,
scivolano lenti uomini, carri e cavalli.
Ogni sforzo p vano, unica via la rinuncia.
Roveschiata Wunjo indica un fallimento, un esito negativo, solitudine, miseria, tristezza. Stiamo evitando di affrontare le nostre paure e la sofferenza, la realtà è dura da affrontare e lo è ancora di più per chi non vuole crescere, vedere le cose come stanno, prendersi delle responsabilità e affrontare le situazioni difficili. C’è amarezza, cinismo, verso il mondo che ci circonda e la tendenza di punire gli altri o se stessi come valvola di sfogo. Si hanno difficoltà nel godere i piaceri della vita, si hanno sensi di colpa, autocompiacimento nella sofferenza o nella malattia, nell’attaccamento del dolore altrui. Bisogna chiedersi cosa ci ha ferito tanto profondamente, se riusciamo ad analizzare in modo oggettivo gli eventi, se riusciamo a perdonare, a provare compassione e amore.
Utilizzo magico
Dona energia vitale, gioia di vivere, ottimismo ed entusiasmo.
Insegna a godere maggiormente delle gioie della vita.
Aiuta ad amare se stessi, a prendersi cura del proprio corpo.
La mano sinistra viene posta all’altezza del cuore in posizione verticale, il pollice che sfiora lo sterno. Le dita della mano destra si piegano verso il palmo formando con il pollice un angolo di quarantacinque gradi. Le punta delle dita della mano destra vanno a toccare il palmo della mano sinistra.
In piedi, con la schiena dritta, il braccio destro ricade lungo il fianco mentre quello sinistro viene sollevato. Il gomito si piega a quarantacinque gradi e le punte delle dita della mano poggiano appena sulla fronte. Questa posizione allontana la depressione e la tristezza, favorisce la gioia e il benessere.
Canto della runa
Wunjo wunjo wunjo
Wu wa wi wo we
Wun wan wen win won
We wi wo wa wu
Wwwuuunnn
Wwwwwwwwwwwww
Wwwuuunnnjjjooo
Wwwaaa wwweee wwwuuu wwwooo
Wwwuuunnn wwwuuunnnaaa
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