domenica 5 luglio 2020

Vár – La settima luna

Sotto la luna della Quercia,
guardiana tenace, amica del tuono,
invito Vár la garante dei patti.
Possa la mia parola essere forte,
come il dritto antico albero tra gli arbusti che si piegano e ondeggiano,
con i venti delle opinioni, dei sentimenti e delle paure.
Sostienimi per i miei voti,
anche quando il peso di ogni impegno è pesante come la pietra.


Vár è un’ancella di Frigg, legata alla settima luna piena dell’anno, quella che cade nel mese di luglio, lei ascolta tutti i giuramenti fatti dalle persone, in particolare i voti e le promesse tra uomini e donne, ed è solita vendicarsi di coloro che hanno rotto le loro promesse, non in modo furioso, ma piuttosto come le potenti Norne. Lei è un promemoria in quest'epoca di facili affari e promesse casuali, reduce di un tempo in cui la parola di una persona era l'unica garanzia necessaria per sigillare un accordo. Nella società dei vecchi norvegesi, il giuramento o il voto erano visti come più profondi, altamente vincolanti, gli atti più significativi e magici che ci potevano essere. Lo scambio formale di doni implicava una specie di giuramento tra le parti coinvolte, dal momento che si cercava così di creare lo stesso tipo di scambio e fiducia. Un regalo era tradizionalmente accompagnato da parole che indicavano che la buona volontà e la fortuna del donatore l'avrebbero accompagnato. L'anima di una persona cresce con l'onore e potrebbe “aumentare” ogni volta che le sue azioni corrispondono alle sue parole. Viceversa, ogni volta che uno non si riesce a sostenere le proprie parole con azioni, l'anima viene indebolita. Quando una persona perde l'onore, perde la fiducia, e quindi un po' della sua umanità. La rottura dei giuramenti è una questione molto seria; infligge reale danno alla parte lesa, proprio come se fosse stata fisicamente aggredita. Accettando un regalo o un giuramento, quindi, si sta essenzialmente mettendo sè stessi nelle mani degli altri. Troverete maggiori approfondimenti sul blog si Skayler.

⌘ Un altare a Vár probabilmente sarebbe austero, usate i colori del buio oppure bianco o grigio chiaro. Qualsiasi oggetto sacro su cui giuramenti potrebbero essere opportunamente stipulati, a prescindere dall'intenzione di giurarvi in questo particolare momento, potrebbe essere posto sull'altare. Tra questi si possono scegliere: sacre pietre, anelli e altri gioielli, coltelli, spade o altre armi. 

⌘ La promessa dell'acqua. Tale elemento, legato all'amore e ai sentimenti, è spesso presente nei rituali di unione e di matrimonio. Si pensava che le promesse effettuate con la presenza dell'acqua rendessero la coppia indivisibile. Questo semplice rituale, riadattato per poter lavorare con la Dea Vár, è allo stesso tempo un’unione e un rituale d'amore, può essere eseguito dalle nuove coppie che vogliono sigillare il loro amore o da quelle che vogliono rinnovare le proprie promesse. Occorre recarsi presso una fonte d'acqua o nei pressi di un piccolo ruscello, una persona si posiziona da un lato del corso d'acqua e l'altra dall'altro lato, l'importante è che siano abbastanza vicine per potersi tenere per mano. 

Dea Vár, garante delle promesse,
Acqua che scorre, siate testimoni di questo atto:
le nostre mani sono legate, noi stingiamo questo patto.


⌘ Quando si tratta di giuramenti seri, è sempre meglio farlo in presenza di alcuni testimoni fidati, persone che si conoscono bene, che ascoltano le vostre parole e che si uniscono a voi nel riconoscere le intenzioni. In un rito nuziale, Vár sarebbe probabilmente solo una delle tante divinità indirizzate, ma i voti veri dovrebbero essere sigillati con doni e pane tostato sacro, in suo nome. 

Signora dei voti, potente Vár
Testimone di matrimoni,
Signora del mantello viola,
Signora degli anelli,
Custode d'onore,
Dura donna
Sii con noi, grande ascoltatrice di voti.
Tu sei la testimonianza delle nostre azioni,
la guardiana delle nostre parole.
Guarda i nostri intenti e le nostre mancanze.
Cavalchiamo la fretta delle nostre parole verso il nostro destino,
il futuro in cui aspetti
luminosa o appannata,
l'anima della nostra verità.
Salute a te, Vár! Ascoltaci, e vieni!