sabato 15 ottobre 2016

Kuan Yin



Nomi: Guanyin, Quan Shi Yin, Kuan Yin, Quan'rsquo Am (Vietnam), Kannon (Giappone) e Kanin (Bali).

Dea cinese della misericordia e della compassione, il miro narra che Kuan Yin era la figlia di un uomo ricco e crudele che desiderava per la figlia un matrimonio di interesse, ma lei, con il desiderio di raggiungere l'illuminazione spirituale, disse al padre che si sarebbe sposata solo con un uomo che sarebbe stato in grado di alleviare tre tipi di sofferenza: la sofferenza della vecchiaia, la sofferenza della malattia e la sofferenza della morte. Solo un medico avrebbe potuto corrispondere alla richiesta della giovane ma il padre si rifiutò perchè desiderava per la figlia un uomo ricco e facoltoso. Kuan Yin trovò rifugio dalla rabbia del padre in un tempio dove fin dall'inizio si è fatta amare per il suo atteggiamento gentile e caritatevole. Il padre accecato dalla rabbia la fece uccidere ma, in virtù delle buone azioni svolte dalla giovane in vita, è stata concessa a Kuan Yin l'illuminazione e l'estasi eterna. Mentre si accingeva a varcare i cancelli del Cielo, la ragazza udì un grido provenire dalla Terra, un grido di una persona sofferente e che aveva bisogno d'aiuto. In quell'istante, Kuan Yin giurò di non abbandonare il mondo degli uomini fintanto che tutti, nessuno escluso, fossero stati ancora in preda al tormento. Così si tramutò in una Dea alla quale viene ancora oggi attribuita la facoltà di guarire coloro che soffrono nel corpo e nello spirito, proteggendo madri e figli così come marinai sorpresi dalla tempesta. Secondo un altro mito che la riguarda, la Dea cercava in tutti i modi di eliminare la sofferenza nella vita di uomo e donna, per lo sforzo il suo capo si divise in undici pezzi. Il Budda Amitabha, dopo aver notato la situazione, le donò undici delle sue teste per aiutarla a sentire le grida di tutti coloro che soffrivano. Ma poco dopo anche le braccia di Kuan Yin andarono in frantumi e ancora una volta Amatabha intervenne in suo aiuto donandole mille braccia per aiutare i bisognosi. In molte versioni himalaiane, le braccia sonate sono otto con le quali la Dea garantisce l'osservanza delle leggi del dharma, le leggi della natura, ogni mano possiede una particolare applicazione.

Nella vita ci sono momenti sereni e di felicità ma anche periodi carichi di problemi, di sofferenza e dolore, ci si sente bloccati e senza forze, incapaci di reagire. Per chiunque sia afflitto dalla sofferenza o dalla malattia, la Dea Kuan Yin costituisce un valido punto di riferimento. Numerose sono le famiglie cinesi che tengono in casa una statuetta della Dea, avvolta in un manto bianco, seduta su un trono composto da un fiore di loto mentre stringe tra le braccia tra un neonato. A lei vengono offerti frutti, fiori e incenso. E' diffusa la credenza secondo la quale pronunciare il nome di Kuan Yin sortisca il magico effetto di aiutare soffre a ricevere confronto. Altri scelgono di recarsi in pellegrinaggio presso il tempio della Dea situato sul monte Miao Feng Shan, sonagli e campanelle vengono agitati durante le preghiere allo scopo di attirare la sua attenzione.

L'idea di recarsi in pellegrinaggio dalla Dea è decisamente valida, in quanto evidenza come la natura ci offre il risanamento delle nostre disgrazie con il suo abbraccio generoso e avvolgente. Se vi capitasse di sentirvi sopraffatti dall'ansia, trascorrete un po' di tempo tra gli spazi aperti della natura. Scegliete un luogo piacevole e rilassante, se abitate in città potete recarvi in un grande parco o allontanarvi prendendo il treno o una corriera. Postate qualche fiore e qualche frutto da offrire a Kuan Yin.
Una volta giunti a destinazione concedetevi un po' di tempo per passeggiare.  L'atto di camminare è associato al tempo che scorre: con il tempo passeranno anche i vostri problemi, per quanto sembri difficile crederci. Una volta trovato un angolo silenzioso dove nessuno possa arrecarvi disturbo, sedetevi e fare dei lungo respiri per rilassarvi. Confidate a Kuan Yin ciò che vi opprime, spiegate ad alta voce cosa di angoscia e perchè. Lei capirà in virtù del suo spirito caritatevole. Non abbiate fretta. Non dimenticate che solo pronunciando il nome della Dea ad alta voce, basterà a infondere pace e anche nell'animo più tormentato. Quando avrete finito lasciate la vostra offerta alla Dea e ringraziatela per l'aiuto concesso. Se per problemi di salute non avete assolutamente la possibilità di uscire di casa (ma solo in questo caso estremo!) potete svolgere lo stesso rituale tra le quattro mura, fate in modo di restare da soli e di poter dedicare del tempo a Kuan Yin, se vi fa piacere l'idea,  potete concedervi un bagno caldo e lasciare fluire le lacrime e con esse il dolore e la tristezza.

Fonti:
La Dea Interiore - Kris Waldherr
Wikipedia.org

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