sabato 5 novembre 2016

Arianrhod


La notte lenta avanza con il suo lungo manto, avvolge silenziosamente il mondo ricordando agli uomini che come esiste la vita, così esiste la morte. L'una non può esistere senza l'altra, in un dualismo che molto spesso noi vivi facciamo fatica ad accettare, considerando la morte spesso come un tabù doloroso, qualcosa che ci spaventa e ci strappa con crudeltà le persone che amiamo, facendoci il più grave dei torti. Arianrhod è la Dea celtica della morte, del destino e della Luna, il suo nome significa letteralmente ruota d'argento. Tra i suoi compiti principali vi era quello di guidare le anime dei morti nel suo castello, Caer Arianrhod, sopratutto durante il fenomeno delle aurore boreali. Il castello sarebbe ubicato su un'isola abbandonata a largo delle coste anglosassoni. Lì le anime, accolte da fanciulle spettrali, attendevano che il tempo passasse e la ruota d'argento girasse permettendogli di rinascere a nuova vita. La leggenda vuole che Arianrhod, Dea Vergine e Madre, fosse la figlia più potente di Danu, la grande madre dei Celti, il suo viso era diafano e misterioso, come la Luna. L'animale preferito dalla Dea è il gufo, animale in cui ella stessa può mutare per sorvolare il nostro mondo e osservare le vite degli uomini. Arianrhod è dunque Signora del Destino personale, colei che ci mette alla prova per testare la nostra integrità e farci scoprire quella forza interiore, quella consapevolezza a cui solo nei momenti di dolore e difficoltà riusciamo ad accedere. Può apparire una divinità dall'aspetto duro e spietato, come il destino a cui ella presiede, ma in realtà è soltanto una madre giusta, che ci spinge a realizzare il nostro pieno potenziale, a vivere pienamente ed essere ciò che siamo nate per divenire.

Samhain è la festa annuale associata alla Dea, in questo giorno il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti è estremamente sottile e le comunicazioni sono molto più facili rispetto al resto dell'anno. Secondo le antiche usanze per l'occasione si lasciava apparecchiato un posto in più al tavolo, offrendolo ai defunti, assieme a offerte di cibo o vino. Tradizione che con il tempo ha tramutato fino a diventare il classico dolcetto e scherzetto fatto dai bambini, casa per casa, nella notte di Halloween. Samhain ci fornisce l'opportunità di ricordare i nostri cari che non ci sono più, di onorarli, di parlare con loro, eventualmente di chiedergli scusa per cose passare o protezione per il presente o il futuro. E' il momento più propizio per guarire le ferite dell'anima e contemplare la nostra mortalità. Allestite un piccolo angolo per onorare gli antenati, usate una tovaglietta nera e accendete una candela dello stesso colore, posate sul piano i simboli della Dea Arianrhod, una ruota d'argento, una piuma di corvo, fiori recisi o ossa. Procuratevi anche un foglietto, una matita e un piattino di ceramica dove lascerete bruciare successivamente il foglietto di carta. Siate prudenti. Prendetevi qualche minuto per voi, rilassatevi e accendete la candela. Pensate alle persone che sono passate oltre, agli animali che siete state costrette a lasciare andare. Lasciate che i vostri pensieri prendano forma, riflettete sulle cose lasciate in sospeso, ciò che vi manca ... scrivete tutto sul foglietto, con calma e senza fretta. Rileggete quanto scritto e quindi bruciate il foglietto con la fiamma della candela, ponendolo sul piattino per evitare di bruciarvi. Osservate il fumo sottile che si solleva e immaginate che le vostre parole e i vostri pensieri si disperdano nell'aria assieme ad esso, raggiungendo le persone a cui avete pensato. Una volta concluso questo piccolo rituale potete lasciare sul piano delle offerte per i vostri cari, le cose che più hanno amato in vita. Disperdete le ceneri del foglietto ormai bruciato nel vento. 

Fonti:
Seasonal Dance: How to Celebrate the Pagan Year - J. Broch V. MacLer
La Dea Interiore - Kris Waldherr

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