venerdì 25 novembre 2016

Oya



Nomi: Yansa, Olla, Aido-Wedo, Madre del caos
Giorno: venerdì, 4 dicembre, 2 febbraio
Colori: tutti tranne il nero
Numero: 9 ma anche i suoi multipli, 19, 29, 39, 49, 99
Simboli: rame, spada, perle rosse, arancioni o marroni, corna di bufalo, squame di locusta

In Nigeria, Oya, potente e misteriosa Dea degli Yoruba, governa il vento, il terremoto, il tornado, il fulmine e i fenomeni naturali intensi ed impetuosi, patrona del fiume Niger e i suoi nove figli sono i nove affluenti del fiume. Oya, precedentemente sposata con Ogun, dio della guerra, del fuoco, della caccia e del ferro, ha il compito di inviare questi venti al fine di annunciare agli umani l'approssimarsi del suo sposo Shango, dio del tuono. La coppia risiede in un palazzo di rame situato in cielo e da qui osservano la popolazione degli Yoruba: chiunque commetta azioni sgradite è destinato a ricevre la loro visita sotto forma di incendi, nubifragi, saette e fiumi che straripano. 

Un giorno Shango, prima di andare in battaglia, preparò la pozione che ha il potere di fargli sputare fuoco dalla bocca e dal naso. Oyà, che io spiava da dietro la porta, non appena fu sola uscì dal suo nascondiglio e bevve quanto era rimasto della magica bevanda. Subito anche dal suo naso e dalla sua bocca uscirono lingue dì fuoco. Quando, al suo ritorno a casa, Shango vide che la moglie aveva gli stessi suoi poteri andò su tutte le furie. Chiese una spiegazione, ma ormai era troppo tardi: da quel momento, anche Oya governava il fuoco. Non a caso, la santeria la identifica anche con Nostra Signora de la Candelaria, che in spagnolo significa «conflagrazione». 
Oyà è una orisha guerriera e ha un comportamento molto aggressivo, che la porta talora a ingaggiare feroci battaglie con Shango di cui non apprezza l'eccessivo interesse per le donne. Ma poiché la loro potenza si equivale, i loro scontri di solito non hanno esito. La sola cosa che suscita i timori di Shango è un teschio umano, che Oyà si affretta a mostrargli quando vuole spaventarlo. E Shango, d'altra parte, le rende la pariglia mostrandole una testa di ariete, uno dei suoi attributi che ha il potere di terrorizzare la consorte e di ridurla in soggezione. 

Viene definita Madre del Caos, in quanto propiziatrice di cambiamenti e spesso di devastazioni, forse per questa ragione è considerata signora di quel fuoco, che spesso tiene in mano nelle sue rappresentazioni. Inoltre è anche dea guerriera, patrona dell'abilità femminile di governare, e accompagna i defunti nel regno dei morti, è quindi anche una Dea che aiuta la comunicazione con chi è passato oltre, con la chiaroveggenza, capacità psichiche, intuizione e rinascita. E' una Dea che esige il massimo rispetto, apprezzata per il suo linguaggio ammaliante ma profondo, per questo motivo le donne Yoruba si rivolgono a Oya affinchè suggerisca loro le parole necessarie per il superamento di situazioni difficili. 

Spesso non riusciamo a dire le cose che vorremmo nel momento giusto, rimuginangoci poi a lungo dopo, le parole che potrebbero essere decisive per noi si rifiutano di uscire dalle nostre labbra oppure non riusciamo a pronunciarle a causa di timori e insicurezze che ci assalgono. Oya viene spesso invocata dalle donne che sono afflitte da questo problema, il suo dono dell'eloquenza può contribuire a farci parlare con disinvoltura e cognizione di causa, consentendoci di padroneggiare qualunque situazione. 


In Nigeria i templi in onore della Dea sono allestiti in ogni angolo della casa, laddove gli altari vengono plasmati con il terriccio: un vaso coperto di argilla funge da colonna portante, amuleti e oggetti magici sono disposti attorno al vaso, corone di rame che simboleggiano il palazzo dove Oya vive con il consorte, una spada per rappresentare la sua capacità di formulare un eloquio incisivo, strati di perle di vetro rosso, arancione o marrone, corna di bufalo e squame di locusta sono altri simboli di Oya. Potete fare lo stesso, creare un altare utilizzando gli occetti citati o cose che rappresentano per voi l'eloquenza e la voce, una raffigurazione della Dea, offritele piattini del cibo che predilige: melanzane e akara, torte a base di fagioli. Riflettere sul modo in cui un'altra persona affronterebbe le nostre situazioni spinose potrebbe essere un valido sistema per osservarle con altri occhi. Mentre create il tempio per Oya, ripensate alle circostanze in cui vi siete quasi sentite incapaci di parlare o in soggezione. Se vosse state dee, cosa avreste detto? Potete per l'occasione scegliere una collana da dedicare a Oya, meglio se di perle rosse, marroni o arancioni, da indossare nelle occasioni in cui dovete affrontare situazioni spinose o parlare in situazioni o con persone che vi possono agitare o intimorire. 

Fonti:
La Dea Interiore - Kris Waldherr
Wikipedia.org


NB: Queste considerazioni sono nate dopo una costruttiva discussione avuta con una ragazza su un social network. Le schede schede che creo per questo progetto nascono da una breve ricerca fatta attingendo alle fonti a me disponibili, e purtroppo a volte possono risultare superficiali e errate in alcuni punti. Considerate queste schede come una breve "introduzione" alla Dea, siete invitate, se interessate, a fare ricerche e ad approfondire quanto più possibile la vostra conoscenza sulla Dea in questione. Tornando alla discussione avuta su Oya, ella è un Orixas, la tradizione a cui è legata, la condomblé, così come la santeria, è molto complessa lo stesso vale per il rapporto che si ha con i vari Orixas. Ogni strumento degli Orixàs é sacro e ha una funzione ben specifica, le offerte fatte con cognizione di causa implicherebbe cucinare dentro un Ilé, non certo dentro casa propria, e non tutto ovviamente va bene, secondo tradizione. Le melanzane qui citate possono essere offerte specificamente per un lavoro specifico. Una volta detto questo, siete liberi di scegliere se lavorare o meno con questa Dea (o emanazione di Olorun), sapendo che c'è molto molto altro dietro e che magari potreste anche compiere gesti non graditi. Lo stesso vale per le altre correnti religiose, romane, celtiche, greche e quant'altro. Io credo che se le cose vengono fatte con sincerità e umiltà, con massima cura e attenzione, si possono commettere anche errori e la Divinità potrà passarci sopra e magari farvi notare in qualche modo i vostri errori.

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