martedì 29 novembre 2011

Gebo

Corrispondenze
Significato antico – Dono
Altri nomi – Gipt, Gyfu, Giba
Valore fonetico – G
Divinità – Vjofn, Freya
Animale – Gatto
Polarità – Femminile
Elemento – Aria
Valore numerico – 7
Colore – Azzurro
Albero – Olmo
Erba – Dicentra
Cristallo – Opale
Ciclo solare – 28 settembre al 12 ottobre
Parole chiavi – Dono, condivisione, unione, equilibrio


Descrizione
Antico poema anglosassone
Generosità è ornamento e lode agli uomini
grande onore e dignità
porta conforto e sostegno
a chi non possiede nulla.

Dopo la trasformazione con Kenaz, giunge a noi il dono, Gebo, la comunicazione, la relazione e lo scambio reciproco di concetti e idee. E’ inspirazione e espirazione, dare e ricevere, incontrarsi e separarsi, l’intreccio del destino sintetizzato nella X che simboleggia questa runa: le strade che si incrociano, il punto d’incontro dove non esiste più un io o un tu, ma solo un noi. Il nome nasce dalla radice indoeuropea ghebh- termine che indica qualcosa passato da una persona all’altra, dalla quale derivano anche le parole inglesi give, dare, e gift, dono. La runa è consacrata a Vjofn, dea dell’armonia, della riconciliazione, della fratellanza, dell’amicizia, della solidarietà e dell’alleanza.
Gebo è la runa delle relazioni, famigliari, di amicizia e di amore, tenute insieme dal costante scambio reciproco, non per forza in senso materiale. Uno sguardo, una carezza, un sorriso, vi deve essere sempre un equilibrio tra le parti, altrimenti chi riceve di più prima o poi si sentirà a disagio, e lo stesso capiterà a chi dona di più. Scambio equilibrato significa rispetto e considerazione del fatto che io e te siamo uguali e che quindi siamo entrambi tenuti a contribuire in eguale misura.
Riflettendo su questa runa non ci si deve fermare alle relazioni tra persone o al massimo tra persone e animali, è necessario che vi sia un equilibrio anche con la natura che ci circonda, la Madre Terra che ci ospita, che ci nutre e che noi troppo spesso sfruttiamo. La nostra relazione con il pianeta ora come ora non funziona molto bene e questo ci porta a un grave disastro ambientale. Così come tra le due famiglie di dei, tra gli Asi e i Vani, è indispensabile ritrovare l’equilibrio, lo scambio reciproco, per rafforzare un legame per noi vitale.
Lo scontro tra gli dei ebbe inizio nel momento in cui una dea, Gullveig, Ebbrezza dell'Oro, della stirpe dei Vani , mise piede sul sacro suolo degli Asi per portarvi cupidigia e corruzione. Gli Asi riuniti contro questa piaga per il loro popolo, tentarono di uccidere la portatrice di disgrazie ma per tre volte ella resuscitò rendendo vani tutti gli sforzi compiuti. La pace fra le due stirpi divine era però ormai irrimediabilmente compromessa e lo scontro fu inevitabile: Odino guidò le armate degli Asi, scagliò il suo giavellotto contro le forze nemiche ma questo non impedì ai Vani di distruggere le mura di Asgardhr e percorrere impunemente le sue pianure. In realtà la lotta sembrò sempre mantenere un sostanziale equilibrio e per questo le due fazioni decisero infine per una conferenza che levigasse i dissidi, sorti fino a quel momento. Punto focale di questo incontro è lo scambio di ostaggi per garantirsi le fedeltà reciproca: i Vani mandarono presso gli Asi i personaggi più influenti della loro comunità ovvero Njordr e i suoi figli Freyr e Freyja e in cambio gli Asi offrirono loro in pegno i saggi Hoenir e Mimir. Lo scambio fu vantaggioso per entrambe le famiglie che da allora trovarono nel nuovo legame il giusto equilibrio.
L’idromele è la bevanda che meglio rappresenta Gebo. Asi e Vani, una volta unite le famiglie, sputarono tutti all’interno di un calderone per suggellare il nuovo patto, dalla loro saliva nacque la creatura più saggia dell’universo, Kvasir, il quale viene subito ucciso da due nani. Questi, dividendo il sangue in tre parti e mescolando a questo del miele, creano la bevanda sacra agli dei, l’idromele. Il miele, principio maschile, si unisce all’acqua pura di fonte, principio femminile, dando vita a una bevanda perfetta per suggellare unioni equilibrate e durature. Bevanda diffusa per tutto il mondo antico, l’idromele viene servita a re e ad eroi, capace di garantire l’immortalità agli dei assieme al nettare e all’ambrosia. La capacità immaginativa poetica può essere acquisita solo bevendo il sacro idromele, solo sa seguito quindi di un dono divino. L’idromele è la bevanda dell’Aldilà, dei bardi e dei druidi, degli uomini saggi.
Le relazioni sono importanti per noi, tra amici, tra amanti, tra genitori e figli nel cui caso vi è sempre un debito impossibile da estinguere, quello della vita. Nulla può valere di più e l’unico modo per ripagare i propri genitori di questo dono è quello di vivere al meglio, compiere il proprio destino, creare dei valori e, volendo, dar la possibilità a un altro spirito di reincarnarsi e di nascere. Nelle relazioni, secondo lo psicanalista svizzero Peter Schellenbaum, esistono tre livelli: nel primo, il livello della fusione, non esiste differenza tra tu ed io, l’unione tra le parti è forte, simbiotica, caratterizzata da quella fase di innamoramento perso come può avere un figlio per un genitore, l’uomo primitivo per la natura o due persone che si sono conosciute in un bar e decidono di passare molto tempo assieme, amandosi. Nella seconda fase, la proiezione, le parti della propria ombra vengono trasferite sull’altro e la visione appare distorta, si vedono solo i difetti, i vizi, si desidera eliminare o allontanare l’altro. Nella terza fase tutto questo passa, vi è una riflessione dell’immagine guida, è la forma più evoluta e completa del rapporto, l’uno diventa per l’altro uno specchio dell’anima, del sé superiore, che riflette tutto ciò che non si conosce ancora di se stessi.


Runa diritta
Oracolo
Giunse al fin dopo tanto errare
il dono di tua vita,
come misero viandante
che alla tavola del re
sia convitato.
Accogli con letizia
ciò che in Cielo
viene ordinato.
Ciò che bussa alla tua porta,
anche se indossa lacere vesti
è sempre un messaggero
di Volontà Celesti.

Quando Gebo viene estratta bisogna analizzare il significato di unione, equilibrio e scambio. Spiritualmente la runa indica che qualcosa dentro di noi si è riconciliato, due opposti come bene e male, maschile e femminile, passato e presente. Siamo pronta a relazionarci con altri, a unirci a una persona in amore, a stringere un’amicizia o a iniziare un progetto con altre persone.
Questa runa non può essere rovesciata. In ambito affettivo potrebbe indicare un matrimonio imminente, una nuova relazione, sentimenti più profondi e legami affettivi più stretti. A livello economico c’è un miglioramento, si possono prevedere nuovi contratti di lavoro, nuove società, accordi e fusioni. E’ necessario sapersi adeguare al cambiamento, non opporsi, l’esito sarà sicuramente positivo. Per quanto riguarda la salute, se la si ha, bisogna prendere solo qualche accortezza per mantenerla, dedicare del tempo a se stessi, mentre in caso di malattia, vi sarà una guarigione rapida.


Utilizzo magico
Simbolo di unione, amicizia, amore e legame.
Promuove l’apertura e la disponibilità verso gli altri.
Sostiene l’unione mistica interiore e il contatto con il sé superiore.
Porta armonia e pace nelle relazioni interpersonali.
Dispone l’animo a dare e a ricevere con serenità.
Usata nella magia sessuale e nelle unioni mistiche.
Amuleto conto l’avarizia, la rigidità e il materialismo.
Vincola gli incantesimi così come le benedizioni e le maledizioni.

Posizione delle mani

Le dita delle mani si intrecciano tra loro, compresi i pollici che vanno sovrapposti, rimanendo sempre distese, in modo da formare una X. Respirare regolarmente, in silenzio, e in modo costante, posizionare le mani all’altezza del primo chakra e poi risalire lentamente in modo da liberare e pulire i punti energetici del nostro corpo. Questo mudra allontana le energie negative che non vogliamo ricevere.


Posizione yoga

Mettersi in posizione eretta con le gambe divaricate con i piedi distanti poco più di un metro tra loro. Le braccia sono distese verso l’alto, le mani all’altezza dei piedi formando così una X. Meditare in questa posizione sul significato di ricevere ed elargire doni non materiali, sull’importanza della condivisione e delle relazioni equilibrate. Ricarica l’ottimismo e il piacere di dare e ricevere, aiuta ad aprirsi e a fidarsi maggiormente degli altri.


Canto della runa

Gebo gebo gebo
Gu Ge Ga Gi Go
Gub Gab Gib Geb Gob
Eg Og Ig Ag Ug
Ggggaaaaaffffff

Gggggggggg
Geeeboo Giiifoo
Geeeuuuaaa


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