martedì 29 novembre 2011

Uruz - Riflessione

Oggi ho meditato un po' sulla runa Uruz. Fa sorridere quanto il percorso che stò facendo con le rune si adatti alle vicende della mia vita. Con Fehu ho passato giorni sereni, nonostante la dipartita di Bianca, forse proprio per questo abbiamo apprezzato maggiormente quello che abbiamo, siamo andati un paio di giorni in vacanza e ci siamo rilassati un po', proprio come se fossimo cullati nel grembo materno. Ma ora con Uruz, e con l'adozione della giovane Syria, l'antifona cambia. Non tutto è così facile da ottenere, bisogna lottare come un toro talvolta, essere determinati e irremovibili, resistere. Così bisogna comportarsi per fare davvero felice un cane, educarlo, dirgli tanti no, sgridarlo o premiarlo nel momento giusto, non cedere ai suoi capricci e tutto per insegnarli che si deve fidare di noi, che è protetto e amato, che non c'è bisogno, e non deve, essere un capo branco, sopratutto tra due esseri umani. Syria è molto intelligente e per questo molto furba, capisce perfettamente quando la rimproveriamo, quando vogliamo giocare, quando vogliamo che stia seduta ad ascoltarci e via dicendo, ma essendo giovane e non molto abituata ad avere un branco, ogni tanto cerca di approfittarne un po', non ascoltando e facendo di testa sua. E educare un cane, l'energia, l'inflessibilità e l'impegno necessari, possono essere applicati a qualunque campo della vita. Ma ognuna di queste caratteristiche deve essere anche utilizzata con la testa. Ogni tanto perdo la pazienza con Syria, tornando all'esempio del cane, perchè mi sento frustrata, debole e, nonostante l'energia che utilizzo, non abbastanza forte. Ma il problema non stà nell'energia ma piuttosto come la si utilizza, invece di farla esplodere, che è più semplice, bisogna saperla indirizzate, in questo caso, verso un maggior autocontrollo e pazienza.

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